di Chiara Capuano

La mia vita è come un pendolo che oscilla incessantemente tra il rap e la scrittura
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Chiara
Bella raga, benvenuti nel mio mondo!
Qui trovate un po’ di Chiara.
La sfera intima, l’anima sensibile, “la testa che viaggia da quando ero baby” (l’overthinking).
Il flusso di coscienza (per citare un altro mio “fratello” non proprio vicinissimo a Calvairate, J. Joyce), la comunicazione vissuta come urgenza espressiva e la scrittura intesa come terapia.
Claire
Ma, qui, trovate anche un po’ di Claire.
L’immagine sociale, la corazza da tipa tosta, la dipendenza dalla musica rap.
Il bisogno di divertimento, leggerezza, socialità, confronto ed evasione.
Non a caso i miei brani preferiti riflettono questo dualismo Chiara – Claire.
Da un lato, il rap conscious di Verso altri lidi – Uomini di Mare; dall’altro, uno dei brani più arroganti e brutali del repertorio hip hop italiano, Puro Bogotà – Club Dogo.
Se la musica (RAP) come ascoltatrice è qualcosa che proviene dall’esterno e che interiorizzo, la scrittura (PEN) segue il moto contrario.
Parte da dentro di me, per portarmi fuori. Scrivere mi permette di comunicare con il mondo, di plasmare la realtà, di lasciare un’impronta nello spazio che mi circonda.
Sapete, non mi è mai piaciuta troppo la realtà. Per cui mi sono detta: perché non sfruttare la mia penna per conferirle una nuova forma, che più mi piace? Su Rap’n’Pen non leggerete recensioni oggettive in materia musicale. Lo sguardo che si ferma in superficie è miope, mentre il mio approccio è quello di scandagliare anche gli abissi più profondi perché è sempre “oltre” che si nasconde l’essenza. Quindi, in ogni articolo c’è un po’ di me: Chiara&Claire.